Prodi: “Premier e leader Pd devono coincidere”

di Redazione

Romano ProdiROMA. In un’intervista a Repubblica, il premier Romano Prodi ritiene inaccettabile l’idea di scindere il leader del nuovo Partito Democratico dal presidente del Consiglio.

Romano ProdiSecondo Prodi, le due figure “devono coincidere”, poiché “è nella natura del Pd, che nasce come partito per il governo e per la governabilità”. “Il comitato costituente – ha poi spiegato – dovrà nominare un coordinatore provvisorio, mentre il vero leader arriverà dopo, e sarà anche il candidato premier. Questo è il patto”. “La mia storia parla per me: io non faccio battaglie personali. Voglio uno spazio per governare davvero e poi me ne andrò come ho promesso. ma se non ho lo spazio per governare, me ne vado subito. A fare il Re Travicello proprio non ci sto”. Per Prodi il comitato dei 45 è stato “un brutto errore. Ma quante volte ho detto che i partecipanti a quel comitato non dovevano avere incarichi nei partiti? Levatrici del Pd dovevano essere: così avevo detto e mi hanno attaccato in tanti. Ma adesso basta. D’ora in poi cambia la musica. O si fa come dico io, o prendere o lasciare”. Il Pd, dunque, secondo il premier può essere “la soluzione” per tutti i problemi, a condizione “che sia veramente un partito nuovo. E finora sono stato timido a dirlo, ma dopo le amministrative non ho più remore: deve nascere come partito federale. Deve esserci un Pd emiliano, Piemontese, lombardo, laziale, e così via. Deve nascere come un partito concorrenziale, contendibile, non garantito, aperto. Dobbiamo arrivare all’appuntamento del 14 ottobre con tante belle liste, dove nessuno è garantito. Anche il signor Prodi va a correre nel suo collegio 12 di Bologna come ogni altro cittadino”.

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