Montezemolo striglia il governo Prodi

di Antonio Taglialatela

Luca Cordero di MontezemoloROMA. Il leader di Confidustria, Luca Cordero di Montezemolo, attacca il governo Prodi dal palco dell’assemblea generale di Roma. Replicando alle parole del presidente della Camera, Fausto Bertinotti (“il capitalismo italiano è impresentabile”), Montezemolo ha detto che “impresentabile è chi non risolve i problemi del Paese, un Paese per il quale c’è bisogno di una leadership forte”.

Assemblea di Confidustria“La politica – ha aggiunto – costa all’Italia quasi 4 miliardi, più Francia, Germania, Regno Unito e Spagna messi insieme. In quale altro Paese i partiti sono così pensanti e numerosi”. Parole che pesano come macigni per il governo (al quale Montezemolo ha dato solo qualche rinascimento sul tema delle liberalizzazioni), proferite in una sala occupata dal premier Romano Prodi, ministri, leader di partito, sindaci e amministratori locali. “La ripresa dell’economia italiana viene tutta dalle imprese e dal mercato, ma è una ripresa fragile e si spegnerà rapidamente se saremo lasciati soli”, ha tuonato ancora il presidente degli industriali. Poi la stoccata a Bertinotti: “Figure di primissimo piano delle istituzioni si spingono a dipingere come impresentabile il capitalismo italiano, senza che si alzi una sola voce dal mondo della politica a smentire questa autentica falsità”. E qui un lunghissimo applauso, seguito da una citazione di Churchill sul comunismo: “L’idea del comunismo è che fare profitti sia un vizio, ma io credo che il vero vizio consista nel subire delle perdite”. “Abbiamo sempre sostenuto che il successo di un’azienda lo fa chi la gestisce e chi lavora, non la politica, – ha aggiunto – quindi occorre creare un sistema Paese in grado di attrarre è un lavoro molto più serio, difficile e complesso che non è quello di sponsorizzare cordate o fondare l’ennesima società a controllo pubblico”. Montezemolo si è anche concesso qualche battuta, se così la si vuole intendere: “Funerali gratis, benefit dei politici in Veneto, gli asili nido che ci si potrebbe pagare con gli stipendi dei consiglieri nelle aziende pubbliche”. Nel capitolo finale ha quindi espresso la necessità di una nuova leadership: “Noi vogliamo un’Italia diversa, un Paese in grado di incoraggiare chi vuole crescere. La politica è forte solo quando sono forti le sue idee, le soluzioni che propone, gli scenari che offre al Paese e sui quali mobilita le passioni. Invece, prevale l’occupazione della società da parte dei partiti e la statalizzazione avanza senza controllo attraverso canali subdoli e non dichiarati, con un neointerventismo pubblico che nasconde la convinzione che il peggiore gestore pubblico sia preferibile al migliore imprenditore privato. Perciò serve capacità di leadership”. Un discorso che suona quasi come un’auto-candidatura per Montezemolo e che apre la “campagna elettorale” per la sua successione in Confindustria.

Romano ProdiDiversi i commenti degli esponenti politici al termine dell’assemblea. “Si commenta da solo”, ha detto Romano Prodi, che alla domanda se il numero uno della Fiat abbia in qualche modo annunciato la sua scesa in politica, risponde: “Sta scendendo…sta salendo…”. Nessuna replica invece del presidente della Camera Bertinotti: “Sono qui ospite di Confindustria e mi attengo alla consegna del silenzio”. Il ministro dell’istruzione Giuseppe Fioroni: “Una relazione con spunti di riflessione ma poco generosa verso il Paese. Da sottolineare anche la scarsa presenza sul palco di giovani e donne, invece menzionati nel discorso di Montezemolo, a dimostrazione che il processo di ringiovanimento e avvicendamento non può essere solo un fatto di eredità”. “Un discorso più politico-sociologico che sull’industria” per il viceministro dell’Economia Vincenzo Visco. Molti degli stimoli della relazione di Montezemolo sono condivisibili. C’è una parte politica abbondante”, secondo il vicepremier Francesco Rutelli. “E’ una discesa in campo in piena regola, quello di Montezemolo è un manifesto elettorale ideale e programmatico che condivido”, ha detto Pierferdinando Casini. “Avrei però preferito un po’ di autocritica, – ha concluso il leader dell’Udc – comunque è un progetto di innovazione rispetto al conservatorismo della politica attuale”. “Un manifesto politico” anche per il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, “e anche molto ben fatto”.

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