L”addio ad Arturo da un amico

di Redazione

Comune di CesaCESA. Riceviamo e, con piacere, pubblichiamo una lettera a firma di Gaetano Marco Corvino dedicata allo scomparso Arturo Borzacchiello.

La vita è il momento più difficile della storia di un uomo, per te è stato impossibile resistere alle mille difficoltà con cui un ragazzo, uno di noi, combatte ogni giorno. La voglia e la difficoltà di essere se stessi, la voglia di piacere a chi si ama, la difficoltà di vivere. E allora hai smesso. Questa è una lettera per Arturo Borzacchiello, morto la notte tra il 20 e il 21 maggio, dopo essersi sparato con la pistola del padre. La voglia di scrivere di Arturo nasce dalla volontà e dalla speranza che certi ricordi, quelli che parlano di lui, non svaniscano, non diventino solo “argomento da bar”, ma siano bagaglio delle menti per chi lo conosceva da tanto come i suoi amici e per chi, come me, lo salutava simpaticamente e condivideva con lui quello strano rapporto che si ha con chi ti fa piacere vedere, per cui, però, non vuoi prenderti la briga di chiamare e chiedere: “ciao Arturo, come stai?” ; stava sicuramente male quel giorno Arturo, doveva aver pensato tanto a quel gesto a quello che voleva che fosse la sua ultima decisione, la sua prima presa di posizione, perché Arturo non era un leader, era un accondiscendente, uno tranquillo, come si dice; ora è un “bravo ragazzo” per chi dovrà parlare di lui, per chi inventerà storie inedite su come ha messo fine alla sua vita, sul perché ha detto basta. Impossibile fermare le voci, ma è possibile, per chi gli vuole bene, per chi lo conosceva, anche poco, pensare a lui fortemente, sinceramente, come lui ha pensato a tutti noi prima di dirci addio. Arturo non è sulle pareti di chi scriverà di lui, non è in questa pagina, Arturo non è più qui, ma sarà tra i discorsi notturni che parlano di lui, tra l’imbarazzo di nominarlo davanti a chi lo ha visto morire e la voglia di ricordarsi le ultime parole che ha detto, pensare a lui sarà un sollievo. Perché noi eravamo nella sua mente prima che dicesse addio alla vita e lui sarà nelle nostre fino a che un giorno vedendolo ancora, gli diremo: “ciao Arturo, come stai?”.

Sentite condoglianze alla famiglia Borzacchiello. (Ga.Ma.Co.)

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