Rifiuti-camorra, sigilli alle aziende di Diana e Sorrentino

di Redazione

La Tenenza della Guardia di Finanza di Mondragone nei giorni scorsi ha eseguito il sequestro del patrimonio di Gennaro Sorrentino di Mondragone e di Giuseppe Diana di Casal di Principe, entrambi colpiti da ordinanza di custodia cautelare per la oramai nota vicenda relativa all’estorsione in danno della società Eco4, per favorire il locale clan camorristico storicamente denominato La Torre, facente capo ad Augusto La Torre.

I due, contitolari di alcune imprese di commercializzazione del gas (Nuova Diana Gas, Domitia Gas e Domitiana Gas, ubicate nel Comune di Mondragone e zone limitrofe), a seguito di minacce consistenti nell’intimare a ditte concorrenti di abbandonare ogni iniziativa imprenditoriale nell’ambito di una asserita competenza territoriale, compivano atti di concorrenza sleale finalizzati ad instaurare un regime monopolistico nello specifico settore commerciale. Fatti, questi, commessi avvalendosi della forza intimidatrice del clan La Torre ed al fine di agevolare l’attività del sodalizio criminale. Anche per questi fatti, Sorrentino è stato catturato, mentre Diana al momento è latitante. Le indagini esperite dalle Fiamme Gialle hanno evidenziato un’assoluta sproporzione dei beni patrimoniali posseduti dai due e dai propri nuclei familiari, la cui acquisizione non risulta giustificata in relazione alla loro capacità contributiva e ai redditi dichiarati al fisco.

In ragione di ciò e ricorrendo la circostanza aggravante dell’art. 7 della Legge 203/91, la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli – valutata anche la possibilità che Giuseppe Diana potesse disperdere i beni aziendali, vista l’attuale posizione di irreperibilità – ha disposto il sequestro preventivo d’urgenza dell’intero patrimonio in possesso delle due persone coinvolte e dei loro congiunti (quote societarie, beni mobili ed immobili e conti correnti), affidando il tutto ad un custode giudiziario. I finanzieri di Mondragone, pertanto, con la collaborazione di tutti i Reparti del Comando Provinciale di Caserta, hanno individuato e sottoposto a sequestro 2 stabilimenti di gas per uso domestico, 11 punti vendita, 6 terreni e 4 fabbricati, dislocati nel casertano (Mondragone, Grazzanise, Vitulazio, Santa Maria Capua Vetere, Camigliano, Cellole e Piana di Monteverna), nell’avellinese (Cervinara), nel basso Lazio (Marina di Minturno) e nel frusinate (Piedimonte S. Germano e Pastena). Bloccati anche conti correnti accesi presso 6 diversi istituti di credito.

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