Italia a rischio black out

di Antonio Taglialatela

emergenza siccitàL’Italia è a rischio black out elettrico in vista delle alte temperature e delle scarse piogge previste per l’estate. Secondo le stime, tra giugno e luglio, già potrebbero mancare 8mila megawatt di capacità produttiva.

il ministro Pecoraro ScanioUna questione affrontata ieri nel corso di una riunione della task force del ministro dello sviluppo economico e che oggi approderà sul tavolo del governo. Il ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecorario Scanio, si è detto pronto a chiedere lo stato di crisi, mentre i tecnici stanno preparando un piano anti black out mirato ad un risparmio di 350-400 milioni di metri cubi d’acqua e che potrebbe prevedere misure forti, quali i distacchi di energia alle grandi aziende che hanno consumi molto elevati, fino ai distacchi a livello nazionale che invece andrebbero a colpire le piccole e medie imprese. Occorre, infatti, la disponibilità idrica per consentire la produzione di energia agli impianti termoelettrici, in particolare per quelli che utilizzano l’acqua del Po, per il quale si prevede una riduzione del livello di 20-30 centimetri. Intanto, il settore agricolo è in allarme per il timore che possa ripetersi il disastro del 2003 che comportò 5 miliardi di danni. “L’emergenza siccità va affrontata senza indugi e con razionalità. Occorre, pertanto, dichiarare lo stato di crisi che oggi chiederà al consiglio dei ministri. Ma servono anche interventi strutturali, come un piano antisprechi e l’ammodernamento della rete idrica del Paese che, a causa della sua fatiscenza, disperde una quantità di acqua inaccettabile”, commenta il ministro Pecoraro Scanio, che sottolinea: “L’acqua è un bene che, a causa dei cambiamenti climatici in atto, diventa di anno in anno sempre più prezioso e va assolutamente tutelato. Servono provvedimenti analoghi a quelli presi per l’energia che incentivino l’uso efficiente della risorsa e il suo riuso nei processi industriali e di depurazione”.

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