Spari alla scuola media Petrarca

di Antonio Taglialatela

il foro prodotto dallo sparo

CARINARO. Nella notte tra venerdì e sabato ignoti hanno esploso un colpo d’arma da fuoco contro il vetro della guardiola della scuola media statale “Giuseppe Petrarca”. L’episodio è stato scoperto ieri mattina, attorno alle 7.50, all’orario di apertura dell’istituto.

il foro sul vetro della guardiolaSul posto sono intervenuti i Carabinieri della stazione di Cesa, guidati dal maresciallo Massimo Magurno, e gli agenti della polizia municipale, comandati dal capitano Giovanni Zampella. Durante i rilievi, nella guardiola è stato ritrovato il proiettile penetrato dall’esterno, probabilmente esploso da una pistola automatica, mentre fuori dall’edificio, dinanzi al cancello d’ingresso, era la scuola mediapresente il bossolo. Un increscioso atto di bullismo o un “avvertimento”? E’ la domanda che è stata posta al dirigente scolastico della “Petrarca”, il professor Andrea Izzo, il quale ha escluso la seconda ipotesi. “Non credo assolutamente che l’episodio rappresenti un atto intimidatorio legato a qualche interesse particolare. La nostra scuola è una grande famiglia, non ha nessun tipo di problema o contrasti che possano scatenare azioni di questo stampo”, ha dichiarato il dirigente, aggiungendo: il preside Andrea IzzoRitengo che si tratti di un fenomeno di bullismo, da parte di qualcuno a cui dà fastidio che la nostra scuola sia sempre più protagonista del progresso civile del territorio”. Della stessa opinione si è detto anche il sindaco di Carinaro, Mario Masi, il quale ha espresso profondo disgusto. “Appena risaputa la notizia mi sono cascate le braccia, – ha affermato il primo cittadino – soprattutto perché tale episodio avviene a corta distanza dalla ristrutturazione generale che la nostra amministrazione ha posto in essere per la scuola media. Un’opera che ha comportato enormi sacrifici, sia da parte del Comune, per il lavoro ed i costi sostenuti, sia da parte di genitori e alunni, per i disagi comportati dalla temporanea chiusura dell’istituto e dai forzati doppi turni alla scuola elementare. Ciò nonostante – ha concluso Masi – siamo costretti a subire questi gravi affronti che sono frutto di una particolare repulsione verso le istituzioni, come la scuola, purtroppo diffusa nelle nostre zone”.

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